PEDAGOGIA:John Dewey

 

Il cambiameto in corso fu paragonato dal pedagogista e il filosofo statuinitense  John Dewey alla rivoluzione copernicana.



Con l'educazione nuova si stabiliva infatti verificando uno spostamento del nucleo attorno al quale ruotano le pratiche educative: dal maestro al fanciullo.

(Coprenico spostò il centro dell'universo dalla Terra al Sole)

Il fanciullo divenne ora il Sole intorno al quale girano gli srumenti dell'educazione, è il centro intorno al qaule questi devono organizzarsi.

Il primo studioso ad esplorare:

-nuove pratiche di isegnamento 

-ordinamneto di quest'ulime dentro un quadro sistematico, filosofico, e politico


Biografia:

Nato: 20 ottobre 1859 in Vermont 

fondò una scuola infantile ed elementare di nuova concezione, un  vero e proprio laboratorio di psicologia e pedagogia sperimentali.


Nel saggio ''il mio credo pedagogico'', l'educazione è presentata come un processo attraverso cui l'individuo assimila le conoscenze , le abilità, le tecniche conquistate dall'umanità nel suo cammino storico.

Questo percorso si compie sia sul piano sociale che su quello psicologico.

Piano sociale:si deve agire nella consapevolezza dei vincoli e delle regole che governano la convivenza tra gli esseri umani,favorendo l'inserimento costruttivo del bambino, nella società in cui vive.

Piano psicologico:l'educatore è tenuto a procedere soprattutto alla stimolazione e al raffrozamento delle potenzialità individuali in modo che essere maturino appieno.


Per non essere imposta e artificiosa, la scuola deve essere:

  • organizzata a partire dai bisogni e dagli interessi infantili e deve funzionare come una piccola comunità nella quale si riproducono le caratteristiche, filtrate e semplificate, dellla vita sociale esterna.
  • essa è concepita in forma ''progressiva'', in quanto l'attività che si svolge al sio interno presuppone uno sviluppo graduale dell'allive, partendo dall'esperienza acquisita in famiglia e nell'ambinete sociale in cui egli vive.
Rapporto tra scuola e società:



Democrazia ed educazione : educazione non è mai un fenomeno individuale, ma sempre un'attività sociale. La dempcrazia costituisce la forma di convivenza più completa finora esige, da un lato,la pratecipazione attiva di tutte le persone e,dall'altro, offre la garanzia che ciscuno possa dare alla società il meglio di sè.

L'esperienza. viene posta per (dewey), alla base di ogni conoscenza umana e viene presentata come l'intreccio permanente ed evolutivo tra l'essere umano e la natura.
La conoscenza altro non è che un sapere continuamente verificati alla luce dell'esperienza, cioè costruito secondo un metodo scientifico.

i due concetti fondamentali alla base della teoria di Dewey:
  • Nozione di esperienza
  • Il principio della società democratica
Secondo Dewey il limite principale della scuola tradizionale è clto prorpio dalla mancanza di un ambienete vitale, da cambiare.
Nella scuola attiva il cambiamento è affidato al pesniero pragamtico, la cui validità poggia su una riflessione volta alla conoscenza della realtà e alla sua trasformazione(pensiero rifles.)
Secondo lo psicologo, quindi c'è bisogn di una scuola attiva.

Secondo Dewey la vita democratica su alimenta, mediante la coltivazione delle intelligenze.
Lo stretto rapporto tra educazione e doemocrazia è alla base della relazione interattiv tra scuola e società.
La scuola basata sull'attività e sugli interessi degli alunni, ordonata come una comunità aperta alla realtà sociale,impeganta non a plasmarli in modo standardizzato ma nel valorizzarl secondo le loro potenzialità, viene indicata come la condizione indispensabule per il manifestarzi di una socieà nella quale gli esseri umani possano sperimentare in modo personale la democrazia.

Bisognava lavorare per un fanciullo attivo, ovvero bisognava impehìganrsi per formare una coscienza consapevole, non conformista, capace, di pensre in modo critico, parte responsabile di una comunità sociale.

John Dewey e il learning by doingLa learning by doing definizione lo identifica come una metodologia dell'apprendere attraverso il fare. Per questo promuoveva una partecipazione attiva dei suoi studenti in attività pratiche e la risoluzione dei problemi reali.

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